201511.09
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BENZINA ANNACQUATA


Nel caso di autovettura danneggiata per benzina annacquata nel serbatoio, il titolare del distributore è tenuto a corrispondere il risarcimento del danno pari alle spese sostenute per la riparazione o, addirittura, per la sostituzione del mezzo. Si applica, infatti, in tali casi, il codice del consumo che offre massima tutela a tutti i cittadini che acquistato qualsiasi bene mobile, come è anche il carburante. A dirlo è una recente sentenza del Giudice di Pace di Perugia (sent. n. 400/15 del 18.04.2015).

La vicenda
Subito dopo una sosta per il rifornimento di carburante – circostanza che veniva testimoniata dal passeggero trasportato – un’automobile incontrava subito difficoltà a riaccendersi e, il giorno dopo, non partiva più. I tecnici dell’officina accertavano che si trattava di blocco della pompa di iniezione e degli elettroiniettori dovuto a causa di gasolio non conforme alla normativa.

La sentenza
La presenza di acqua nel carburatore comporta il danneggiamento della pompa, del rail e degli elettroiniettori ovvero dei ricambi riportati nella fattura di riparazione del veicolo. Come noto, il codice del consumo impone al venditore di consegnare al consumatore beni conformi al contratto di vendita; egli pertanto è responsabile nei confronti del consumatore stesso per qualsiasi difetto di conformità esistente al momento della consegna del bene. Il consumatore, dal canto suo, per poter agire in causa (pena la decadenza dal diritto) deve denunciare al venditore il difetto di conformità entro due mesi dalla scoperta (gli otto giorni sono previsti nella vendita delineata dal codice civile). Il venditore finale (responsabile verso il consumatore) ha diritto di regresso nei confronti del produttore o di un precedente venditore o intermediario cui sia imputabile il difetto di conformità.

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